INTRODUZIONE
Nei paesi occidentali l'alimentazione sarebbe responsabile del 30% circa di tutti i
tumori dell'uomo e della donna; a queste conclusioni sono giunte le maggiori istituzioni
oncologiche mondiali, come l'American Cancer Society e l'American Health Foundation. Nel
passato, quando ci si alimentava con cibi più naturali e meno sofisticati, il cancro era
molto meno frequente. Anche oggi i tumori sono poco frequenti nei popoli primitivi, che si
alimentano con cibi naturali e presso alcune sette, come i Mormoni e gli Avventisti, che
seguono severe norme alimentari.
Gli alimenti possono produrre il cancro:
- per carenze;
- per eccessi;
- perché contengono sostanze cancerogene a causa delle manipolazioni subite prima
dell'ingestione;
- perché possono andare incontro a trasformazioni cancerogene durante la digestione.
- Carenze
- Carenza di vitamina A e C: favorisce l'insorgenza dei tumori della pelle e dell'apparato
digerente;
- carenza di proteine: facilita il cancro dello stomaco;
- carenza di fibre vegetali: facilita l'insorgenza del cancro del grosso intestino.
- Eccessi
Gli eccessi di grassi, specie polinsaturi, favoriscono l'insor-genza del cancro del grosso
intestino (colon-retto). Probabilmente ciò è dovuto al fatto che questi grassi,
rallentando la mobilità intestinale, permettono una più facile e lunga esposizione ad
elementi cancerogeni assunti tramite i cibi.
MANIPOLAZIONI ALIMENTARI
NITRITI E NITRATI:
se aggiunti nei salumi e nelle carni in scatola, una volta pervenuti nello stomaco e
nell'intestino possono interagire con le ammine e gli amidi, di per sé innocui, formando
composti cancerogeni, quali le nistrosammine e i nitrosammidi. I nitriti ed i nitrati sono
presenti anche in non pochi fertilizzanti, sicché gli alimenti prodotti nel terreno così
concimato sono potenzialmente cancerogeni.
Idrocarburi Policiclici: il più cancerogeno è il 3 - 4 benzopirene, presente nei cibi
affumicati e nelle carni cotte alla brace.
IDROCARBURI ALOGENATI:
tra quelli potenzialmente cancerogeni vanno ricordati: il DDT, messo al bando in
Italia; le diossine, come quelle dell'inquinamento di Seveso.
AZOCOMPOSTI COLORANTI:
sono cancerogeni: l'E 142, l'E 239, l'E 249, l'E 250 e l'E 321, che vengono aggiunti a
bibite, formaggi, insaccati, carni e pesce in scatola, patatine fritte e gomme da
masticare; l'amido modificato n. 12, che viene aggiunto nelle verdure liofilizzate, nelle
creme di pasticceria e nella maionese.
Altri prodotti potenzialmente cancerogeni sono: i pesticidi arsenicali usati in
agricoltura; gli ormoni di sintesi, come il Dietilstilbestrolo, usato nei mangimi per
animali; alcune muffe alimentari, come l'Aspergillus Flavus, che può contaminare i
cereali, favorendo l'insorgenza del cancro del colon-retto attraverso la produzione di
aflatossine..
In linea di principio gli alimenti grassi, che fanno aumentare di peso, sono rischiosi. Al
contrario, gli alimenti poveri di grassi e di calorie e ricchi di fibre aiutano a
prevenire il cancro e altre malattie. L'obesità è di per sé un notevole fattore di
rischio: cerchiamo di evitarla.
È indispensabile mantenere il peso forma; la bilacia è il mezzo di controllo più
idoneo. Se al mattino ci si ritrova con un aumento di peso, correre immediatamente ai
ripari: alcuni etti possono essere facilmente eliminati; non così alcuni chili.
CONSIGLI GENERALI
- Evitare l'obesità.
- Ridurre al massimo l'assunzione di grassi.
- Consumare cibi ad alto contenuto di fibre.
- Arricchire la dieta con cibi ricchi di Vitamina A e C.
- Fare largo consumo di cereali e vegetali.
- Bere moderatamente vino e bevande alcooliche.
- Ridurre il consumo di cibi conservati con additivi, salati, affumicati e trattati con
nitriti.
- Non eccedere nel consumo dei dolcificanti artificiali e delle carni cotte alla brace.
- I prodotti della terra più sicuri sono quelli coltivati con i metodi tradizionali, con
concimi naturali e senza pesticidi.
La Dieta Mediterranea, povera di grassi e di carne e ricca di pesce, di verdure, paste
alimentari, legumi freschi e secchi, cereali integrali, frutta, olio di oliva e vino
genuino, viene oggi raccomandata in tutti i paesi perché, anche sulla base di ricerche
controllate, si è dimostrata la migliore per la prevenzione di gravi malattie
metaboliche, cardiocircolatorie e tumorali.
Consumare pochi grassi alimentari, ricordando che nell'alimentazione corrente vi sono
anche i «grassi invisibili», contenuti nelle carni, nel pesce, nelle uova e soprattutto
nei formaggi e nella frutta secca, come noci, mandorle e nocciole. Tra i grassi usati
nell'alimentazione giornaliera preferire quelli di origine vegetale e, tra essi, l'olio di
oliva, che negli ultimi tempi è stato riconosciuto universalmente come il grasso
alimentare da preferire. Anche l'olio d'oliva, peraltro, va usato in quantità non
eccessiva e preferibilmente crudo.
Il pane è un alimento essenziale dell'alimentazione umana, ma non bisogna eccedere. Per
le persone in sovrappeso o che hanno tendenza ad ingrassare è preferibile consumare
biscotti o fette biscottate, specie se integrali.
Il latte ed i suoi derivati sono una componente essenziale dell'alimentazione umana nelle
varie età. Il latte è un alimento completo e particolarmente ricco di sali minerali
indispensabili, come il calcio ed il fosforo; il suo consumo, quindi, viene raccomandato a
tutti con pochissime limitazioni.
I formaggi vanno consumati con parsimonia perché, pur essendo ricchi di proteine, sali
minerali e vitamine A e B2, contengono grassi in quantità anche molto notevole.
Raccomandabilissimo è lo yogurt, che si ottiene con la fermentazione del latte ad opera
dei bacilli lattici; esso può essere considerato un alimento perfetto, perché ricco di
elementi essenziali e relativamente povero di calorie.
Le paste alimentari sono un elemento insostituibile della alimentazione italiana; il
consumo di esse è raccomandabile, purché i condimenti siano poveri di grassi. Lo stesso
dicasi per il riso, altro ottimo alimento.
Le carni hanno un alto contenuto di proteine, sali e vitamine del gruppo B indispensabili
all'organismo: esse, però, contengono anche grassi, talvolta in misura notevole, per cui
il consumo non deve essere eccessivo. Sono da preferire le carni magre (bianche), come il
vitello, i polli ed i conigli, perché più leggere e meno dannose per il fegato ed i
reni.
Le frattaglie, come cervello, rognone, cuore, polmoni, milza e stomaco, sono molto ricchi
di acidi nucleici e di colesterolo; pertanto vanno consumate con molta parsimonia.
Il pesce figura più che degnamente nella dieta mediterranea. Il valore alimentare del
pesce, infatti, è simile a quello della carne: inoltre, il pesce è particolarmente ricco
di vitamine A, D e del gruppo B, nonché di sali minerali, come il fosforo, il ferro e lo
iodio. Tra i pesci più magri, e quindi più raccomandabili, ricordiamo la sogliola, il
merluzzo, la spigola, l'orata, il sarago e il dentice. Il tenore di grassi del pesce
aumenta con la frittura. I crostacei, come gamberoni, gamberi e aragoste, sono meno
raccomandabili.
Alimenti molto utili sono i legumi freschi e le verdure, come i cavoli, i cavolfiori, i
cavolini, le bietole, le zucchine, la lattuga, ecc. Le verdure consumate crude nelle
insalate devono essere lavate molto a lungo e condite preferibilmente con olio di oliva. I
vegetali, i legumi freschi e i cibi integrali come il pane, i biscotti, le paste e il
riso, essendo ricchi di fibre, sono utili per la prevenzione del cancro del colon-retto.
I legumi secchi, come fagioli, ceci, lenticchie, piselli e fave, sono molto raccomandabili
per il loro contenuto proteico, di sali e di vitamine. La dieta mediterranea gode di
ottima reputazione anche per il consumo di legumi.
Il valore alimentare delle uova è notevole per il contenuto di proteine (13%), di grassi
(11,2%), di vitamine e di sali minerali; purtroppo, esse hanno anche un alto contenuto di
colesterolo, per cui il loro consumo deve essere limitato.
Gli zuccheri ingeriti in quantità superiore al fabbisogno vengono trasformati in grasso.
Cerchiamo, quindi, di farne un uso moderato. Soprattutto limitiamo il consumo dei dolci e
dei gelati perché, oltre agli zuccheri, contengono creme, panna, frutta candita ed altri
ingredienti ad alto contenuto calorico.
Gli edulcoranti, come la saccarina, sono consigliabili solo nei diabetici. Secondo alcuni,
l'eccesso di edulcoranti può favorire l'insorgenza di tumori.
Il vino contiene acidi organici, composti aromatici, tannino, minerali e soprattutto
alcool, che gli conferisce l'apporto calorico. In molte diete dimagranti e per patologie
speciali esso viene bandito proprio per il contenuto di alcool e l'apporto calorico. In
questi ultimi anni c'è stata una rivalutazione del vino come complemento utile dei pasti,
purché di buona qualità, a contenuto alcoolico non eccessivo (l'optimum è tra i 10,5 e
i 13,5 gradi) ed in quantità non superiore al mezzo litro nelle 24 ore.
La birra contiene una quantità di alcool limitata rispetto al vino; ciò non di meno, si
raccomanda di berla con moderazione.
Il consumo di superalcoolici deve essere molto limitato. È una credenza sbagliata quella
che si è creata sulle proprietà degli aperitivi e dei digestivi. L'eccesso di alcool
danneggia lo stomaco e soprattutto il fegato e, se associato al fumo del tabacco,
favorisce l'insorgenza del cancro della bocca, dell'esofago e forse anche della vescica e
del pancreas.
La frutta è un alimento utilissimo, specie nel nostro paese, che ne è molto ricco in
tutte le stagioni. Può essere consumata fresca, alla prima colazione e dopo i pasti,
oppure cotta, ricordando, però, che con la cottura passano nell'acqua di ebollizione una
parte delle vitamine e dei sali minerali.
La frutta secca, come noci e noccioline, deve essere consumata con molta parsimonia
perché ad alto contenuto di grassi e di difficile digestione. Lo stesso dicasi per i
dolci e gli altri alimenti che contengono frutta secca.
Il consumo di caffè deve essere limitato; il suo eccesso danneggia l'apparato digerente
ed il sistema nervoso. Alcuni ricercatori hanno prospettato la cancerogenicità della
caffeina: non è vero; il caffè, bevuto come si fa correntemente, non è affatto
cancerogeno.
Il tè, come il caffè, è un alimento nervino e, pertanto, va usato con moderazione.
Il cioccolato è molto ricco di calorie e di grassi; pertanto deve essere consumato
moderatamente.
Il consumo di pepe, spezie, aromi, purché moderato, non è dannoso.
L'alimentazione corretta non basta, purtroppo, a prevenire il cancro. Occorre anche:
- Non fumare.
- Limitare i danni degli inquinamenti in città e sul lavoro, disintossicandosi
periodicamente in luoghi salubri.
- Limitare gli stress e sforzarsi di mantenere nella vita di tutti i giorni un sano
equilibrio psicosomatico.
In sintesi:
- Mantenere il giusto peso corporeo alimentandosi preferibilmente con cibi ad alto
contenuto di zuccheri complessi, come pasta, riso, pane fresco e biscottato, cereali e
cibi integrali. Indispensabili anche i legumi, gli ortaggi, i tuberi e la frutta fresca.
- Preferire alle carni grasse i pesci, il pollame e le carni magre.
- Tra i prodotti caseari dare la preferenza a quelli freschi, come ricotta, mozzarella,
caciotta fresca, fiordilatte e scamorza.
- Ridurre l'apporto di grassi a meno del 30% della quota calorica giornaliera. Ciò si
ottiene limitando i cibi grassi e i condimenti e consumando pochissimi grassi animali,
burro, margarina ed intingoli vari. Preferire, come condimento, l'olio d'oliva, specie
crudo.
- Pochissime fritture.
- Dare la preferenza, se possibile, ai prodotti della terra coltivati con i metodi
tradizionali senza, cioè, concimi chimici, pesticidi, anticrittogamici e diserbanti.
- Limitare il consumo dei dolci e dei gelati, specie se con panna e creme.
- Ridurre l'apporto quotidiano di sale a non più di 5 grammi, anche per la prevenzione
delle malattie cardiovascolari.
- Preferire i cibi freschi o surgelati a quelli conservati mediante salatura, affumicatura
e additivi.
- Evitare cibi stantii e ammuffiti.
- Bere con moderazione il vino, la birra e soprattutto i superalcolici.